domenica 10 aprile 2016

Coding: programmare divertendosi





In Italia, tra le linee guida che rappresentano il progetto della “ Buona Scuola”, rientra anche il desiderio di educare gli alunni e i giovani alla programmazione digitale.
Come? Attraverso il coding , naturalmente.

Che cos’è?
Coding, letteralmente “codifica”,  è in realtà ciò che consiste nella stesura di un programma informatico:  un insieme di istruzioni che, eseguite da un apposito calcolatore, danno vita a ciò che comunemente utilizziamo ogni giorno nel mondo digitale (programmi, giochi, applicazioni ecc..).

Chi lo propone?
Partendo da un’esperienza di successo avviata negli Stati Uniti, il MIUR in collaborazione con il CINI (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica), ha avviato questo progetto nelle scuole italiane con l’intento di avvicinare in maniera divertente, ma allo stesso tempo formativa ed educativa gli studenti e i bambini ai concetti base dell’informatica.

Perchè?
L’obiettivo è quello di insegnare agli alunni, già dalle prime classi della scuola primaria, a rapportarsi con il mondo dell’informatica, in modo da stimolare l’ apprendimento sotto ogni punto di vista. Secondo alcuni, inoltre, questo avvicinamento allenerebbe sin dal principio i bambini a pensare in maniera consona a risolvere più facilmente i problemi che potrebbero incontrare nel loro futuro.

Come?
Lo strumento principale per fare coding è Scratch, un tool di programmazione visuale ideato al Mit di Boston. In alternativa si possono utilizzare: HopScotch, Stencyl e Processing.
Per i più piccolini è utilizzabile ScratchJr che non richiede la capacità di lettura.

Quando?
L’Italia rispetto agli altri paesi europei e non, è in ritardo per quanto riguarda la diffusione di questa nuova disciplina. Tuttavia non si pone l’obiettivo di inserire il coding come nuova materia curriculare in quanto mancano gli strumenti e gli insegnanti abilitati a questo insegnamento.
Sono però in corso laboratori presso le scuole italiane, in particolare nelle elementari e medie, con lo scopo di avvicinare appunto gli studenti a questa novità e di fornire le basi per un approccio logico della programmazione.
In questo modo i bambini sono immersi in un ambiente logico-matematico dove però la fantasia e la creatività fanno da protagoniste.

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