Scienze della comunicazione: perché?
Quando mi viene chiesto da parenti, amici o conoscenti l’indirizzo della mia Università, rispondo sempre: “Scienze della comunicazione, in pratica per diventare giornalista!”. Ma devo dire che mi sbaglio ogni volta, perché in realtà non è solo questo.
Sono al secondo anno, e solo adesso ci ritroviamo a dover affrontare corsi che ci propongono di scrivere nel vero senso della parola, perciò per chi ama farlo è una buona occasione per esercitarsi e affinare la propria tecnica, ma come detto non si impara solo questo.
La Facoltà propone anche un corso di informatica, che durante i tre anni offre una panoramica generale per quanto riguarda i pacchetti Office e la programmazione, un corso di Psicologia, di Etica della comunicazione, Storia, Inglese, Sociologia (generale, della comunicazione e della devianza) e altri ancora.
Quando mi sono iscritta la mia intenzione era quella di apprendere al meglio tutto ciò che mi avrebbe consentito in un domani di diventare una giornalista, ma ora come ora, non ne sono più tanto convinta.
Non voglio soffermarmi oltre a descrivere questa Facoltà perché penso che in realtà sia tutta da scoprire: le sorprese, belle e brutte, sono dietro l’angolo, perciò per chi ha già un interesse di partenza, credo che questa sia una buona occasione per mettersi in gioco e scoprire ambiti occupazionali che discostano dal “classico” giornalismo.
L’unica pecca, forse, è l’ubicazione: Savona, per chi come me viene dall’entroterra di Genova, è un po’ distante. Ad ogni modo, il campus dove si trova questo corso di laurea offre la possibilità di affittare stanze.
Per concludere, posso affermare che viene offerta una buona preparazione per quanto riguarda gli sbocchi professionali inerenti alle materie affrontate come: tecnico della pubblicità, addetto alle pubbliche relazioni, tecnico della vendita e della distribuzione, organizzatore di fiere, convegni e eventi culturali, web comunication manager, digital media manager, web content manager, social media manager e altro ancora.
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