mercoledì 20 aprile 2016

logo della scuolaISTITUTO COMPRENSIVO di CASELLA
Scuola secondaria di primo grado, primaria e dell'infanzia

Per l’Istituto Comprensivo di Casella abbiamo intervistato la maestra di matematica Rosanna Strata che insegna da più di 10 anni.

Dotazioni digitali oggi

Le dotazioni digitali dell’Istituto di Casella possono definirsi ancora arretrate: la connettività è scarsa in tutte le classi, la Lim è presente solo in alcune. Viene abbastanza usato solamente il registro elettronico.

Didattica innovativa nella scuola

Anche per quanto riguarda la didattica innovativa la maestra Rosanna ci informa che il livello della scuola è ancora molto arretrato. Non sono organizzati laboratori tematici e tantomeno le Flipped Classroom, non vengono suggerite app o software da usare in classe o a casa e nessuna classe lavora su compiti autentici con il risultato di prodotti multimediali originali.
Sono poche le classi che prediligono il lavoro di gruppo come tecnica didattica principale e anche quelle che utilizzano strumenti in formato digitale come ad esempio i libri.
Personale e progetti futuri

La causa di questa arretratezza è sicuramente un personale non adeguatamente preparato e una struttura non adatta ad ammettere le innovazioni proposte dal Miur. Nonostante ciò i docenti mantengono rapporti con altre scuole e altri animatori digitali con l’obiettivo prossimo di adeguarsi a ciò che il progetto “ Nuova Scuola” richiede.
Per questo la maestra Strata sostiene per prima cosa che sia necessaria una radicale e profonda formazione dei docenti in modo da renderli pronti e adeguati al nuovo contesto scolastico.
La scuola che si immagina di vedere tra tre anni è una scuola pronta a recepire le innovazioni, da qui il suo motto:

        “Lavorare insieme per una scuola migliore”

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Per l’Istituto comprensivo di San Fruttuoso (Ge), ha compilato il questionario l’animatore digitale Serena Dafne Magnani, professoressa neoassunta di arte alla scuola secondaria di I grado.

Dotazioni digitali oggi

In merito alle dotazioni digitali ad oggi, la professoressa Magnani ci informa che sono in fase di miglioramento la connettività e le Lim; il progetto classi 2.0 è presente solamente in alcune classi, mentre il registro elettronico è molto usato.
I laboratori di arte, scienze, musica ed informatica hanno riscosso molto successo negli alunni che li frequentano con assiduità ed interesse.

Didattica innovativa nella scuola

La didattica innovativa della scuola è molto sviluppata: la Flipped Classroom, ossia l’insegnamento capovolto, e i lavori di gruppo come tecnica didattica principale sono ampiamente diffusi in molte classi.
Non è molto sviluppato, invece, l’utilizzo di app o software particolari per l’esercizio nelle singole discipline né nell’ambiente scolastico che in quello casalingo, scarso anche l’uso di libri in formato digitale.
L’utilizzo del Coding è ancora, purtroppo, limitato a poche classi.

Personale e progetti futuri

La professoressa Magnani ci riferisce, inoltre, che ad oggi non sono molti i docenti preparati a mettere in atto la didattica innovativa.
Nonostante ciò, la maggior parte del corpo insegnanti dell’istituto comprensivo, sviluppa progetti interdisciplinari in collaborazione: la suola stessa ha numerosi legami con altre scuole presenti sul territorio con l’obiettivo di innovarsi.
Per quanto riguarda i progetti futuri ciò che emerge immediatamente è la necessità di una formazione a 360° di tutti i docenti con un conseguente potenziamento della rete in modo da estendere a tutte le classi quei servizi che per il momento sono destinati solo ad alcune.

Per la sua scuola la professoressa ha trovato un motto che racchiude gli obiettivi preposti da raggiungere nel corso dei prossimi tre anni, ovvero quelli di una scuola aperta, dinamica e competitiva:

“Crescere insieme per apprendere meglio”

martedì 12 aprile 2016

Scienze della comunicazione: perché?

Quando mi viene chiesto da parenti, amici o conoscenti l’indirizzo della mia Università, rispondo sempre: “Scienze della comunicazione, in pratica per diventare giornalista!”. Ma devo dire che mi sbaglio ogni volta, perché in realtà non è solo questo.
Sono al secondo anno, e solo adesso ci ritroviamo a dover affrontare corsi che ci propongono di scrivere nel vero senso della parola, perciò per chi ama farlo è una buona occasione per esercitarsi e affinare la propria tecnica, ma come detto non si impara solo questo.

La Facoltà propone anche un corso di informatica, che durante i tre anni offre una panoramica generale per quanto riguarda i pacchetti Office e la programmazione, un corso di Psicologia, di Etica della comunicazione, Storia, Inglese, Sociologia (generale, della comunicazione e della devianza) e altri  ancora.

Quando mi sono iscritta la mia intenzione era quella di apprendere al meglio tutto ciò che mi avrebbe consentito in un domani di diventare una giornalista, ma ora come ora, non ne sono più tanto convinta.

Non voglio soffermarmi oltre a descrivere questa Facoltà perché penso che in realtà sia tutta da scoprire: le sorprese, belle e brutte, sono dietro l’angolo, perciò per chi ha già un interesse di partenza, credo che questa sia una buona occasione per mettersi in gioco e scoprire ambiti occupazionali che discostano dal “classico” giornalismo.
L’unica pecca, forse, è l’ubicazione: Savona, per chi come me viene dall’entroterra di Genova, è un po’ distante. Ad ogni modo, il campus dove si trova questo corso di laurea offre la possibilità di affittare stanze.


Per concludere, posso affermare che viene offerta una buona preparazione per quanto riguarda gli sbocchi professionali inerenti alle materie affrontate come: tecnico della pubblicità, addetto alle pubbliche relazioni, tecnico della vendita e della distribuzione, organizzatore di fiere, convegni e eventi culturali, web comunication manager, digital media manager, web content manager, social media manager e altro ancora.

domenica 10 aprile 2016

Coding: programmare divertendosi





In Italia, tra le linee guida che rappresentano il progetto della “ Buona Scuola”, rientra anche il desiderio di educare gli alunni e i giovani alla programmazione digitale.
Come? Attraverso il coding , naturalmente.

Che cos’è?
Coding, letteralmente “codifica”,  è in realtà ciò che consiste nella stesura di un programma informatico:  un insieme di istruzioni che, eseguite da un apposito calcolatore, danno vita a ciò che comunemente utilizziamo ogni giorno nel mondo digitale (programmi, giochi, applicazioni ecc..).

Chi lo propone?
Partendo da un’esperienza di successo avviata negli Stati Uniti, il MIUR in collaborazione con il CINI (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica), ha avviato questo progetto nelle scuole italiane con l’intento di avvicinare in maniera divertente, ma allo stesso tempo formativa ed educativa gli studenti e i bambini ai concetti base dell’informatica.

Perchè?
L’obiettivo è quello di insegnare agli alunni, già dalle prime classi della scuola primaria, a rapportarsi con il mondo dell’informatica, in modo da stimolare l’ apprendimento sotto ogni punto di vista. Secondo alcuni, inoltre, questo avvicinamento allenerebbe sin dal principio i bambini a pensare in maniera consona a risolvere più facilmente i problemi che potrebbero incontrare nel loro futuro.

Come?
Lo strumento principale per fare coding è Scratch, un tool di programmazione visuale ideato al Mit di Boston. In alternativa si possono utilizzare: HopScotch, Stencyl e Processing.
Per i più piccolini è utilizzabile ScratchJr che non richiede la capacità di lettura.

Quando?
L’Italia rispetto agli altri paesi europei e non, è in ritardo per quanto riguarda la diffusione di questa nuova disciplina. Tuttavia non si pone l’obiettivo di inserire il coding come nuova materia curriculare in quanto mancano gli strumenti e gli insegnanti abilitati a questo insegnamento.
Sono però in corso laboratori presso le scuole italiane, in particolare nelle elementari e medie, con lo scopo di avvicinare appunto gli studenti a questa novità e di fornire le basi per un approccio logico della programmazione.
In questo modo i bambini sono immersi in un ambiente logico-matematico dove però la fantasia e la creatività fanno da protagoniste.